a cura di Stefano Dongetti
con Adriano Giraldi
progetto Storie nell’Arte a cura di Laura Forcessini
produzione Bonawentura
durata 50’
Un eccentrico racconto della vita dell’artista triestino, un appassionato monologo in cui Adriano Giraldi recita con magistrale bravura passando continuamente dalla prima alla terza persona amplificando la portata emotiva della narrazione. Chi è l’uomo che saluta i personaggi dei pannelli del Cinema Ideal invitandoli a fare silenzio e che poi prende a raccontare la vita del visionario e talentuoso artista triestino? Nelle sue parole vi è uno strano e sbilanciato slancio. Vito Timmel si è raccontato molto nei suoi quadri e nelle parole del suo “Magico taccuino”. Ma soprattutto si è raccontato cercandosi e sfuggendosi, ritrovandosi e perdendosi per poi forse ritrovarsi ancora per un’ultima volta nella dimensione della follia. Perché per lui, diceva, “girovagare e cozzare con l’indipendenza” era “una necessità che sempre lo ha vinto”. La storia di una vita difficile che trova riscatto e rifugio nell’arte. La storia di un uomo fragile e di un grande animo d’artista. Una leggendaria, tragica e troppo umana figura di Viandante, dipinta sulla friabile carta dell’immaginazione e della vita.
“(…) e il pubblico subisce l’incanto di una narrazione che coinvolge anche grazie alla costante commistione tra riflessioni estetiche e flosofche da una parte e la rappresentazione vivida di una sempre più gravosa fatica di vivere, annegata nell’alcol e nella solitudine, in un ritrarsi progressivo e ineluttabile dal mondo. ”
Paola Pini, Corriere dello spettacolo